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Il nostro equilibrio è il risultato di tre forze principali:

·      La filogenesi, cioè i cambiamenti evolutivi dell’apparato vestibolare attraverso le specie;

·      L’embriologia, cioè la formazione dell’apparato vestibolare in ciascun individuo prima della nascita;

·      Lo sviluppo, cioè le modificazioni strutturali e le modificazioni funzionali dell’apparato vestibolare dopo la nascita con la crescita.



FILOGENESI


L’apparato vestibolare dell’uomo è il risultato di come i vari antenati nel regno degli animali hanno sviluppato il loro apparato vestibolare.


Quali sono le prime forme di vita a sviluppare un organo dell’equilibrio?


I pesci! Che compaiono tra i 450 e i 600 milioni di anni fa.


Teniamo conto che la Terra, sulla quale viviamo, compare 4.65 miliardi di anni fa.


I pesci hanno quindi al loro interno un organo dell’equilibrio, all’interno del quale compare anche un recettore uditivo, che fa del pesce il primo animale in grado di percepire vibrazioni sonore.


Gli anfibi ricevono dai pesci l’organo dell’equilibrio, per poi sviluppare in seguito il loro organo dell’udito.

Con gli anfibi compare per la prima volta un sistema di conduzione dei suoni, per consentire la trasmissione dei suoni dall’aria ai liquidi del labirinto.


I rettili compaiono circa 300 milioni di anni fa, e anche loro ricevono dai loro predecessori, in questo caso gli anfibi, l’organo dell’equilibrio. In seguito anche questa specie di animali sviluppa il suo organo dell’udito, che si caratterizza per la comparsa di una membrana (basilare flessibile) tra due canali separati pieni di liquido.


Sono dunque i rettili che trasmettono il loro sistema labirintico a tutte le altre specie, compreso l’uomo!


I mammiferi, comparsi circa 200 milioni di anni fa, portano con sé un labirinto che ha la stessa struttura di quella dei rettili (come faranno più tardi anche gli uccelli), ma con alcune differenze tecniche sostanziali:

  • l’organo del Corti, che è considerato una specializzazione dei mammiferi;

  • una branca cocleare, separata da quella vestibolare, nell’VIII nervo cranico;

  • un unico osso mascellare e tre diversi ossicini per l’udito (al contrario dei rettili);

  • un orecchio esterno mobile, che può essere orientato per favorire la ricezione dei suoni.


La famiglia dell’uomo (Hominidae) risale a 3.5 milioni di anni fa e la nostra specie, Homo sapiens, era già presente forse 300.000 anni fa; individui praticamente indistinguibili da noi, infine, sono comparsi negli ultimi 45.000 anni.

 


EMBRIOLOGIA


Evitando tecnicismi molto interessanti ma anche molto specialistici possiamo riassumere la formazione dell’equilibrio nell’embrione in questo modo:


Contemporaneamente al sistema propriocettivo (con conseguente capacità di riconoscere la posizione e il movimento del proprio corpo nello spazio senza l’ausilio della vista), a partire dall’8°-9° settimana di vita embrionale si sviluppa (anche) il sistema vestibolare.

Situato nell’orecchio interno (cui un primo abbozzo è già riconoscibile nell’embrione di circa 22 giorni!), questo sistema fornisce informazioni relative all’equilibrio e permette di comprendere anche ad occhi chiusi in quale posizione ci troviamo, e se siamo fermi o in movimento.

Questo sistema completa la sua maturazione morfologica intorno al sesto mese di gravidanza (tra la 17° e la 19° settimana il labirinto raggiunge la forma e le dimensioni definitive dell’adulto, mentre nelle settimane successive, l’ossificazione della cartilagine circostante incapsula l’intero labirinto membranoso, dando vita al labirinto osseo).


All’interno dell’ambiente intrauterino il sistema vestibolare è deputato a regolare la ricezione delle vibrazioni che si propagano nel liquido amniotico col movimento materno e quindi anche le fasi di movimento e di riposo del feto (spesso infatti il feto si muove quando la mamma riposa e rimane tranquillo quando la mamma si muove!).



SVILUPPO


Al momento della nascita, pertanto, il labirinto è già morfologicamente completo e a partire dalle prime settimane di vita avviene lo sviluppo dei riflessi connessi tra l’apparato vestibolare e il sistema visivo.


Dopo la nascita, il neonato deve adattarsi all’effetto della forza di gravità, controllando in primis la postura, cioè la posizione della testa e la posizione del corpo (seduta ed eretta), e successivamente anche la marcia (deambulazione).


In particolare, la maturazione della funzione vestibolare è correlata allo sviluppo motorio (in relazione alla postura e alla marcia) e alla stabilizzazione dello sguardo (nei movimenti della testa e dell’ambiente).


Dunque sono queste le tre forze principali che hanno guidato (filogenesi) e guidano (l’embriologia e lo sviluppo) la formazione dell’apparato vestibolare così come lo conosciamo oggi, con la sua anatomia, la sua fisiologia e le sue interazioni con gli altri sistemi dell’organismo, in particolare il sistema visivo e il sistema propriocettivo.

Tutto questo è stato ed è finalizzato al controllo dello sguardo, della postura e della marcia, allo scopo di mantenere un normale equilibrio, cioè un corretto rapporto tra il nostro corpo e l’ambiente che ci circonda.



Spero l’articolo abbia suscitato interesse!

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Un caro saluto,


Nicolò Fanti, il Doc.

 
  • 1 mar 2024

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Un caro saluto

Nicoló

Perfezionato in Cefalee, Master II livello.


 

Medico - Chirurgo

Esperto in Emicrania e Vertigini

Dott. Nicolò Fanti, M.D.

Dove visito

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Poliambulatorio Città Futura
Casa di Cura S. Maria Maddalena

Telemedicina
segreteria@emicraniaevertigini.com

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